Tokyo dall’alto
4 weeks ago
Poesiola tra i monti
Dal pendio dei monti vedo venire della nebbia,
Nel mezzo del bambù intravedo il sole che cala.
Gli uccelli dal bordo del tetto si levano e prendono il volo,
Le nubi che arrivano escono fuori dalle finestre.
Wu Jun
Fin da piccolo, Raizo è stato addestrato all'arte dell'assassinio dal clan Ozunu, che lo ha adottato quando era ancora in fasce. Per Raizo sembra non esistere niente di più importante della vita nel clan, nonostante i duri allenamenti del capoclan, Ozunu (Shō Kosugi).
Tutto cambia quando Kiriko, una discepola del clan sentimentalmente legata a Raizo, decide di abbandonare il clan e per questo viene giustiziata da Takeshi (Rick Yune), compagno di addestramento e rivale di Raizo. Da quel momento il giovane non ha più pace: dopo la sua prima missione ufficiale, gli viene ordinato di giustiziare un'altra discepola per lo stesso motivo, ma in quel momento decide di tradire il clan e fugge via.
Contemporaneamente, l'agente dell'Europol, Mika Coretti (Naomie Harris), sta indagando su una serie di omicidi a sfondo politico e su un giro di denaro sporco, le piste - anche se non correlate tra loro - sembrano portare al Clan Ozunu.
Mika, per conto del proprio capo Ryan Maslow (Ben Miles), disarchivia alcuni file top secret riguardanti il clan; ed è lì che si viene a sapere della corruzione presente nelle più alte sfere governative. Un gruppo di ninja viene spedito ad assassinare Mika, ma Raizo interviene per salvarla.
Informato dell'accaduto da Mika, Maslow riesce ad arrestare con uno stratagemma Raizo ed a tenerlo prigioniero in un bunker per qualche ora, dopodiché i ninja del clan Ozunu prendono d'assalto il luogo. Raizo e Mika riescono inizialmente a scappare, ma i ninja li ritrovano e portano Raizo alla base segreta del clan, in un luogo sperduto sulle montagne.
Grazie al trasmettitore che Mika aveva nascosto addosso a Raizo, l'Europol localizza la base del clan e la prende d'assalto. Dopo aver ucciso il capo del clan nel combattimento finale, la vita di Raizo può finalmente ricominciare, anche se il dolore per la perdita di Kiriko non lo abbandonerà mai.
Nata da madre cinese, fin da piccola è cresciuta in una casa piena di libri sull’Asia. Ma è il Giappone, non la Cina, il Paese che ha conquistato il suo cuore. Dopo averlo visitato per la prima volta nel 1978, ci si è fermata per quasi quindici anni. Ha presentato programmi sulla cultura e le tradizioni giapponesi per la BBC e Channel 4 e ha scritto diversi saggi, grazie ai quali ha vinto numerosi premi. Per Piemme ha già pubblicato Geisha: storia di un mondo segreto (2002), considerato uno dei libri più autorevoli sull’argomento, e L’ultima concubina (2008), tradotto in venticinque Paesi. Attualmente vive tra Londra e New York, con frequenti puntate a Tokyo.
"L'ultima concubina" è il primo romanzo di Lesley Downer, e narra delle vicende di Sachi, ragazza dall'incredibile bellezza che vive nel semplice villaggio di Kiso, trascorrendo una vita ordinaria, amata dai genitori adottivi che gestiscono una bella locanda in cui si fermano i viaggiatori importanti. Fino a che la giovane moglie dello shogun non decide di portarla a palazzo come sua ancella. Sachi cambierà vita, arrivando a divenire concubina dello shogun, uomo giovane e amabile. Ma la vita le riserva ben altre gioie e dolori, in un Giappone sull'orlo di un cambiamento che non gli permetterà più di essere lo stesso.
Il Giappone delle corti imperiali, con i suoi misteri, riti e tradizioni, di colpo spazzate via in quel 1868 di grandi rivoluzioni, battaglie e cambiamenti. Con gli occhi di Sachi, prima orfana e contadina, poi ultima concubina dello Shogun, viviamo lo sfarzo della corte, la sua magnificenza e il suo declino.
Nella Cina della fine del XIX secolo visse un uomo, Huang Fei Hong, maestro di arti marziali che difese il suo popolo dai soprusi dei colonialisti britannici. Uomo buono e giusto, oltre che dotato di straordinarie abilità di combattimento. Assurto a vera e propria leggenda, la figura del maestro Hong è stata protagonista di svariate centinaia di gongfupian (film di arti marziali cinesi) dal dopoguerra ad oggi. Questa ennesima trasposizione su pellicola di questo personaggio è sicuramente la più ambiziosa e meglio riuscita: ne sono testimoni la messe di premi raccolti, i ben cinque sequel realizzati e la grande popolarità in tutto il mondo. Il perché di tanto successo è presto detto. Non è solo infarcito da alcuni dei combattimenti più sbalorditivi mai visti (la lunga sequenza sulle scale di legno è da infarto) ma, rispetto a gran parte dei film dello stesso genere, dedica inoltre una cura e un’attenzione straordinarie al contesto storico e sociale del tempo. Non bastasse già il titolo a palesarlo, l’intenzione di Tsui Hark è di realizzare una sorta di C’era una volta in America cinese. Siamo lontani da quei livelli, ma non così tanto. Distanza che si riduce paurosamente se consideriamo i primi tre capitoli di questa saga come un corpo unico: una sorta di vademecum indispensabile per chi vuol conoscere il livello della cinematografia hongkongese degli anni ’90, la Cina coloniale nell’immaginario collettivo odierno, e come Jet Li sia diventato quello che è.
Un piccolo blog aperto sulla finestra del Giappone. Dalle arti marziali, alla lingua, alla cucina alla letteratura... tutto ciò che rende affascinante questa cultura cosi' diversa eppure vicina all'Italia.
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