Votami

web

In classifica

Tuesday, March 29, 2011

LIBRI - Figlie della Cina di Bamboo Hirst



Sempre dal piccolo circuito di bookcrossing di un negoziante della mia zona, ieri pomeriggio ho scovato questo libro che ha subito attirato la mia attenzione, si tratta di un saggio sulla condizione della donna nella Cina antica, durante il periodo di Mao fino ai giorni nostri, interessante spaccato sociale scritto in modo semplice e scorrevole, vi posto una breve sinossi raccolta in rete:

"Figlie della Cina, degli Han, di Confucio, della Rivoluzione, le donne cinesi hanno dovuto percorrere un lungo cammino per conquistare la loro dignità di donna, per combattere quella tradizione che le voleva esseri inferiori,passivi strumenti del piacere o semplici fattrici di una discendenza possibilmente maschile. "

Wednesday, March 16, 2011

SAMURAI del 2000



Si parla spesso tra gli appassionati di Giappone della figura del Samurai, tutti coloro che praticano arti marziali giapponesi hanno avuto modo di conoscere le gesta di questi incredibili guerrieri del passato animati da uno spirito che oggi ci appare molto spesso come un ricordo.

Tuttavia ieri sera seguendo, come molti di voi immagino, le vicissitudini del sisma che ha colpito il Giappone sono realmente rimasto impressionato dalla notizia di 50 ingenieri che consapevoli del pericolo, stanno lavorando presso la centrale atomica di Fukushima assorbendo dosi di radiazioni pericolose per la loro salute.

Penso a questi eroi silenziosi, e non posso fare a meno di paragonarli a quei samurai del passato, soprattutto ricordando l'origine della parola stessa 'colui che serve' e loro il Giappone lo stanno servendo a costo della loro stessa vita.

Paragonando questo gesto alla grettezza e all' insensibilità della società in cui viviamo veramente sono rimasto toccato...

Monday, March 14, 2011

BUNKAI 分解


Il termine bunkai è formato da due kanji che significano rispettivamente “porzione” e “slegare” e indica l' applicazione reale che molto spesso si cela nel gesto codificato (kata).

Ad un certo livello della pratica si rende necessario ,proprio per migliorarsi, capire la motivazione alle volte apparentemente poco chiara di un gesto, di una tecnica anche per poterlo eseguire nel suo pieno significato e non ripetere una sequenza 'vuota'.

Questo tipo di allenamento si è reso necessario anche perchè soprattutto i koryu antichi nascondevano volutamente la vera applicazione rivelandola solo ai propri adepti, a coloro che avevano eseguito cioè il keppan, il rituale con il quale un allievo si legava in modo fedele ad una scuola.

Tale metodo di allenamento richiede comunque una grande attenzione perchè portare realmente una tecnica su un compagno potrebbe procurare dei danni fisici quindi è richiesta una grande serietà e esperienza.

Friday, March 11, 2011

SOLIDARIETA'



Un pensiero a tutti gli amici giapponesi che in questo momento sono in gravi difficoltà a causa del forte terremoto che si è abbattuto sull' isola.

In rete si trovano parecchie notizie con aggiornamenti sulla situazione.

Tuesday, March 08, 2011

PROVERBIO GIAPPONESE



Dietro al successo d'un uomo si cela spesso una donna.

Proverbio Giapponese


Mi auguro solo che nel 2011 non si parli più di uomini o donne ma di esseri umani con pari diritti e dignità, un abbraccio a tutte le lettrici e le compagne di pratica.

Thursday, March 03, 2011

ENZAN NO METSUKE - 遠山の目付け



Esiste una espressione in giapponese 'Enzan no Metsuke' che indica l' importanza durante un combattimento di avere una visione d'insieme e non di una singola parte dell' avversario.

Ad esempio se faccio kendo non dovrò fissare la shinai dell' avversario, o se faccio sparring non devo concentrare il mio sguardo, la mia intenzione verso un unico punto, un braccio, una gamba, altrimenti incasserò un sacco di colpi e basta (sperimentato)eheheh...addirittuta dovrei proprio osservare l'avversario e tutto il resto dell' ambiente circondante in questo modo posso avere una visione d'insieme e muovermi con l'avevrsario senza essere colto di sorpresa.

Credo che questa espressione ben si applichi anche nella vita di ogni giorno, dovremmo "guardare più spesso la montagna lontana" ed essere lungimiranti piuttosto che restare aggrappati ad un particolare perdendo tutto il resto...in tal senso le arti marziali ci aiutano ad avere una visione più ad ampio respiro della vita.

Wednesday, March 02, 2011

SUSO SABAKI



In tutte quelle arti marziali dove si utilizza l'hakama (kendo, iaido, kenjutsu, aikido...) sorge il problema almeno inizialmente di muoversi con dimestichezza indossando questo capo, problema che si amplifica nel momento in cui si deve scendere a terra o per prendere una guardia o per sedersi in seiza.

Esiste un gesto che si chiama 'suso sabaki' e che indica proprio lo spostamento (inteso come l'utilizzo della mano di taglio) dell' orlo dell' hakama con un rapido gesto (vedi immagine accanto) per spostare i lembi dell' hakama evitando cosi' di sedersi sopra o di inciampare quando ci si rialza.

Tuttavia ricordo che in una occasione il mio vecchio Maestro di spada giapponese ci disse che questo gesto comunemente utilizzato poteva essere interpretato come un gesto tracotante o addirittura maleducato, e suggeriva quindi di spostare i lembi dell' hakama in modo più discreto senza utilizzare la mano ma buttando velocemente il peso del corpo prima in avanti e poi indietro questo oscillamento provoca quindi uno spostamento dei lembi dell' hakama e se si calcola il momento giusto per scendere in seiza si ottiene il medesimo risultato finale...

Ammetto però che è abbastanza complicato (-.-)' e bisogna ripeterlo un sacco di volte prima di riuscire...

Tuesday, March 01, 2011

COLTIVARE LA PRATICA



E iniziamo con un post fresco e primaverile (anche se le temperature non ne voglion sapere di risalire) il nuovo mese di Marzo.

Ieri sera ho avuto un allenamento molto profiquo e piacevole non solo dal punto di vista puramente tecnico ma anche per lo scambio di energie tra compagni di pratica da parecchi anni.

Ogni tanto c'è questa piacevole abitudine di ritrovarsi, si lasciano da parte magari le incompresioni e gli screzi del passato e si fa tutti un passo di avvicinamento verso l'altro per interagire con lui, perchè forse questo insegna il Budo più di tutto...

E quando alla fine ci si ritrova, forse in pochi, dopo la pratica per una bevuta e un consueto scambio di opinioni appare evidente di come, passato l'innamoramento iniziale nei confronti di un' arte marziale, sia necessario coltivare l'amore per la pratica con la stessa attenzione con cui potremmo curare un fiore prezioso.

Con il passare degli anni si vedono molte persone che si perdono per strada, forse perchè si pongono obiettivi troppo pretenziosi da cui ne deriva la frustrazione per il mancato raggiungimento, o forse perchè l'innamoramento iniziale era solo una momentanea infatuazione, oppure perchè sul tatami si incontrano sensei, sempai e kohai che sono esseri umani con tutti i loro difetti e debolezze e non si riesce ad andare oltre.

Invito tutti i praticanti di arti marziali a riflettere su questo e ad essere "disponibili" solo cosi' sarà possibile apprendere non solo un bagaglio tecnico , ma anche lasciare che l'arte marziale agisca dentro di noi rendendoci persone migliori, forse è questa la sostanziale differenza tra la pratica in un Dojo dai tatami logori e un Fitness Center di ultima generazione.