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Thursday, April 28, 2011

PUBBLICITA' (^O^) Y



Due anni fa, una mia cara amica di pratica spinta dal suo Sensei decise di intraprendere l'arduo compito di aprire un Dojo di kenjutsu, dopo notevole impegno per trovare il luogo adatto in una città caotica e business-oriented come Milano ebbe la fortuna di incontrarsi con i gestori del centro Funakoshi, luogo storico per l'insegnamento del karate-do e dello yoga.

Il Dojo cresce bene ed è frequentato da parecchie persone dai 13 ai 50 anni che praticano in armonia e serenità, mi sento quindi di fare un po' di pubblicità alla struttura, se vi va di provare qualche lezione gratuita andate a trovarli di mercoledi' dalle 19.30 alle 21.00.


KEN BU KAN DOJO
presso
FUNAKOSHI CLUB
Milano, P.le Nizza, 5 - Tel.: 02 6887171 - Cell.: 349 2403166

Wednesday, April 27, 2011

三磨の位 SANMA NO KURAI


Una delle scuole più antiche e famose di kenjutsu, la Yagyu Shinkage-ryu (柳生新陰流) aveva individuato questo termine SANMA NO KURAI che letteralmente significa '3 livelli di politura o affilatura' (riferiti alla lama della spada) per indicare i 3 livelli di apprendimento differenti di uno spadaccino.

Il praticante di spada viene paragonato ad una lama da rendere sempre più affilata ed efficace, mi piace questo paragone rende bene l'ida del reale lavoro che dobbiamo fare su noi stessi durante la pratica, in realtà non dobbiamo infatti 'aggiungere' ma 'togliere' abbandonare pesi (mentali) man mano che cresciamo.

Ma vediamo quali sono questi 3 livelli:

1. Narau (習う) – imparare, il processo di acquisizione delle informazioni, quindi andare a lezione, osservare attentamente le spiegazioni del Sensei e osservare i Sempai. Raccogliere materiale, a questo livello viene anche la voglia di documentarsi con libri, riviste, o nei tempi moderni 'navigare' in rete...

2. Keiko (稽古) – praticare, è il momento della 'quantità' bisogna cioè praticare più ore possibili per trasformare le nozioni in abilità pratica, non si sente più cioè con la testa ma con il corpo, questo è senz'altro l'ostacolo maggiore che abbiamo oggi perchè in parte una volta raccolte le informazioni si pensa già di sapere tutto e in parte perchè non si desidera più fare fatica e ogni piccola difficoltà ci fa demordere. Questo è uno dei motivi per cui oggi le arti marziali non sono più 'di moda' : ci si iscrive si acquista il doppio del necessario e poi non si viene più a lezione...

3. Kufu (工夫) – ottenere la profonda conoscenza, essere dentro all' arte e tendere alla perfezione, è la fase della 'qualità' e data l'elevata difficoltà che presenta a mio avviso deve essere un po' l'unione del punto 1 e 2 più qualcosa ancora che in questo momento non ho afferrato...

Wednesday, April 20, 2011

BUONA PASQUA





Buona Pasqua e Felice Festa di Primavera, il Samu si ritira per qualche giorno a romper uova di cioccolata....
eh bhè mica sempre si deve solo praticare eheheh

SAGGE PAROLE...



L'azione più potente che si possa compiere è cedere. Occorre maggior forza per non reagire ad una situazione negativa che per reagire e alimentare la negatività.

Friday, April 15, 2011

TAITO


Taito (tai-to) è un comando che viene dato durante le lezioni di spada giapponese, più spesso a kendo, nel kenjutsu si sottointende nell' atto stesso di prendere il kamae, la guardia base.

Taito potrebbe essere tradotto come 'indossare la spada' e cioè posizionare la spada a fianco all'altezza dell' obi (cintura) con il pollice che controlla la tsuba (elsa) con la tsuka kashira (il fondo dell'impugnatura della spada) davanti al seika tanden a protezione, il braccio rilassato e in una posizione naturale.

La tsuka kashira alla fine è un po' il nostro unico scudo, diversamente da altre culture in quella giapponese non esisteva uno scudo per i guerrieri samurai e quindi questo particolare riveste notevole importanza anche perchè la posizione della tsuka kashira è quella che prenderà la lama una volta sfoderata.

Tutta l'operazione di taito lascia intendere anche una preparazione mentale però non solo fisica, ci si prepara idealmente al duello, al kata, alla dimostrazione e quindi ci vuole grande concentrazione e uso dell' intenzione. Molte volte vediamo persone che si mettono in guardia in modo distratto e questo non è un buon inizio !

Come ho già scritto nella spada giapponese e nella vita di tutti i giorni non perdiamo attenzione per le piccole cose, i piccoli gesti, questo aiuterà anche per evitare di cadere nella routine.

Monday, April 11, 2011

LOTTA A TERRA



E' da poco che ho iniziato a studiare lotta a terra, a mio avviso insegna moltissimo:

Se cadi a terra non è detto che questa situazione sia sempre svantaggiosa, se sei in basso puoi tirare giù l'avversario.

Con la calma della mente possiamo ribaltare facilmente le situazioni a nostro vantaggio.

Risparmiare energia, non disperderla dibattendosi inutilmente.

Imparare ad osservare le cose da un'altra prospettiva.

Segui il principio di JU cedevolezza, una cosa rigida si rompe una flessibile si adatta.

Dovremmemo applicare di più la lotta a terra nella nostra vita quotidiana...

Wednesday, April 06, 2011

LIBRI - LA CALMA di Chuang-Tzu


La calma
la quiete del saggio non è semplice inerzia; egli è quieto perchè accoglie tutti.


Il prezioso insegnamento di uno dei più grandi padri della cultura e del pensiero cinesi.
Fondatore, nel IV secolo a.C. , della filosofia taoista.
Come conquistare la calma dello spirito, mantenere un mondo di pace e recuperare l'armonia cosmica oltre la superficie dei conflitti.
Storie divertenti, dialoghi paradossali, favole e sentenze in un capolavoro letterario di ironia e arguzia che arriva dritto al cuore e alla mente dei lettori.


Proprio oggi ho iniziato a leggere questo libro, spero di trarre un buon insegnamento mi piace molto il concetto di calma come accoglienza, come non-contrapposizione che è invece l'esatta cosa che vediamo ogni giorno davanti ai nostri occhi, purtroppo non si sa più accogliere le persone, sembra più facile opporsi e allontanarle...

Tuesday, April 05, 2011

WA



L'ideogramma che vediamo accanto è quello di WA che significa pace, accordo o armonia.

A mio avviso componenti indispensabili per vivere serenamente sia la quotidianità che l'arte marziale, ultimamente molto spesso mi trovo a pensare che la vita di ogni giorno sia insita nell' arte marziale e viceversa, sento sempre di meno quel confine tra quando vesto con tshirt e jeans a quando indosso keikogi e hakama...

Di conseguenza praticare senza pace e armonia o comunque in un ambiente poco sereno mi risulta veramente difficile...perchè alla fine la domanda sorge spontanea: perchè praticare ?
Per essere più forti e dominare gli altri ? Per un grado, un riconoscimento che nutra la nostra autostima ?

Ognuno troverà una sua risposta, non sta a me giudicare quale sia il motivo giusto per percorrere il Do o Dao, posso dare la mia risposta, personalissima:
pratico per divertirmi, per stare bene con me stesso e con gli altri, qualcuno potrebbe giudicare scandalosa la mia risposta, o i miei intenti poco seri e lontano dall'idea di Budo come sofferenza.

Per noi occidentali l'arte marziale è sofferenza, ci piace pensarla cosi', siamo stati bombardati da film dove mostrano come l'arte marziale sia sangue e dolore, cresciamo in bravura facendoci dei nemici da cui poi dobbiamo difenderci, ma siamo sicuri che sia veramente cosi'?

Tempo fa ebbi la fortuna di conoscere un uomo, un grande Maestro di spada, ma al di la della sua bravura tecnica quello che io ricordo di lui, quello che più mi ha toccato è stata la GIOA di praticare insieme e quello che era l'emanazione della sua pratica era AMORE verso chi si accostava a questa disciplina, non timore che qualcuno lo depredasse della sua conoscenza.

E' utopia voler ripercorrere questa via?