Votami

web

In classifica

Friday, August 05, 2011

IL MAESTRO CATTIVO e IL CATTIVO MAESTRO


Mi ripeterò, ma noi occidentali abbiamo un' idea profondamente deformata della figura del maestro di arti marziali e questo rappresenta un pericolo vero e proprio che parte dal mal riporre la nostra fiducia e nel perdere il denaro, e arriva a subire violenze psicologiche o fisiche (come spesso capita tristemente di leggere nelle notizie di cronaca quotidiana) per il carisma che molto spesso possiedono queste persone.

Oppure in realtà semplicemente perchè noi glielo permettiamo e nulla di più, mi è capitato di sentire discorsi fra praticanti donne che tolleravano attenzioni fuori luogo nei loro confronti perchè 'ma si tanto dai lui è il maestro' oppure ancora istruttori (perchè questo è il termine più opportuno) che pur essendo persone piene di problemi si ergono al rango di maestri di vita che si permettono quindi di consigliare gli allievi su questioni personali al di fuori della pratica.

Attenzione, veramente attenzione perchè questo è un gioco che può portare a conseguenze gravi, se io do un consiglio inadeguato ad un allievo poi sarò il responsabile della sciocchezza che gli ho fatto fare, il vero Maestro è quello che conosce la Via, la sta percorrendo e la indica al suo allievo in base alle possibilità che questi ha, non esistono ricatti, forzature, tutto questo è contrario ai principi stessi di armonia delle arti marziali.

Chi insegna si attenga a mostrare la Via con il proprio esempio,le proprie azioni e in tal caso gli allievi non tarderanno a seguirlo, un buon Maestro è degno di rispetto perchè per primo rispetta gli allievi, li può spingere fino al loro limite durante la pratica per addestrare il corpo e la mente ma la coercizione, è un altro discorso.

Da allievi quindi facciamo sempre funzionare il cervello anche durante la pratica !

Wednesday, August 03, 2011

LA POLITICA NELLE ARTI MARZIALI


..e oggi siccome mi sento la mente lucida e serena voglio affrontare un argomento decisamente spinoso: cosa ne pensate della 'politica' nelle arti marziali?

mi spiego meglio, nel panorama italiano per quel che ho potuto notare attorno alla pratica, che dovrebbe essere un qualcosa di esclusivametne benefico per il fisico (e di conseguenza portare energia e positività nella mente), fioriscono contrasti interni, si covano rancori, malesseri che non fanno bene non solo a chi li riceve soprattutto direi nuociono gravemente a chi li architetta e a chi deve assistere a questi penosi spettacolini e la conseguenza finale è che la stessa pratica marziale viene screditata.

ho avuto modo di recente di fare 4 chiacchiare con un collega ex praticante assiduo di Shaolin e oggi appassionato di tennis, la motivazione è sempre la medesima: cocente delusione e diciamocelo francamente pazienza terminata. alla fine è un po' come se ci crollasse un mito tanto allenamento, tanto impegno, tante belle parole per raggiungere il non attaccamento alle cose ... e poi la miseria umana davanti ai nostri occhi.

forse anche questo fa parte della pratica, rendersi conto che in nessun ambiente siamo esonerati dalle delusioni, che molto spesso chi riveste ruoli di "punta" non è un illuminato, anzi forse se è li è proprio grazie alla sua competitività, al suo ego al suo modo di pensare macchiavellico 'il fine giustifica i mezzi' (ecco un altro punto di vista, che ben si discosta all'idea che noi occidentali ci siamo fatti del Maestro)...

penso si debba tornare alla semplicità, lasciando che i rumori di quanto accade attorno siano echi sempre più distanti.

a chi si accosta per le prime volte alle arti marziali consiglio di non lasciarsi trascinare in dispute e diatribe ma di portare sempre la pace, e consiglio di guardare il Maestro, non tanto le abilità o le tecniche che possono impressionare, ma semplicemente come vive, quale è la sua qualità della vita, se irradia gioia di vivere, simpatia, positività, se è circondato da amici e se il clima di pratica è disteso, altrimenti non esitate a cambiare

a chi pratica da molti anni consiglio (e mi dico) di non disperdere energie, di tenere il centro, di conservare la voglia di imparare guardando con gli occhi di un bambino e lasciare glorie e "allori" a quanti li ricercano, magari non diverremo mai numeri 1 ma meglio essere un 999 e trarre benefici in termini di salute e migliorare la vita che esser un 1 tutto solo soletto lassù in cima...

ricordiamo che contano più le azioni che le parole, sono quelle a cui dobbiamo dar peso, Bruce Lee rese molto bene questo concetto racchiuso in questa frase che voglio citare:

"Verrai giudicato in base alle tue azioni. Se farai un asino di te stesso, ci sarà sempre qualcuno pronto a cavalcarti.
L'esibizionismo rappresenta l'idea di gloria dello sciocco"