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Tuesday, September 20, 2011

IL SUTRA DELLA VITA (QUOTIDIANA)



In qesti momento cosi' difficili la pratica sta facendo il suo buon lavoro, dopo anni di allenamento ecco che posso trarre giovamento dalle ore trascorse nei vari Dojo.

Durante una di queste sessioni di allenamento un amico ha indicato una verità importante che vorrei condividere con voi e che riguarda la recitazione dei sutra..

Non so se vi sia mai capitato di assistere o partecipare o anche solo vedere in un film la recitazione di un sutra, ad un certo punto noterete che il ritmo è scandito in modo sempre più accelerato, in un crescendo quasi ossessivo.
Al di là della cerimonia religiosa, del rituale in se stesso ciò che simboleggia questo cambio di ritmo è in realtà il cambio di ritmo con cui viviamo la nostra vita, magari senza accorgercene, da bambini sembra che tutto scorra lentamente, il tempo non passa ed è magari scandito solo dal trascorrere degli anni scolastici...poi man mano che si cresce il ritmo aumenta, gli oneri anche, fino a che ci ritroviamo da adulti ad essere schiacciati da un ritmo pressante dove non possiamo fare altro che correre, rincorrere le cose e in questa corsa ad ogni passo perdiamo qualcosa di noi, la gioia delle cose semplici, il tempo di un sorriso, la gentilezza e diventiamo sempre più rigidi.

Per chi pratica l'arte marziale (ovviamente senza fini agonistici o rincorrendo glorie e onori) la consapevolezza può essere d'aiuto, e se aggiungiamo alla consapevolezza la verità del gesto quando facciamo un kata con un compagno ecco che ci abitueremo a fare un lavoro e uno studio sull'intenzione che ci farà crescere notevolmente nella pratica e nella vita di tutti i giorni, ci permetterà di guardare il cambio di ritmo e di non lasciarci schiacciare dall' ingranaggio della vita.

Ecco perchè non ha senso cercare di 'fregare' il compagno facendo delle finte, cercando di correre o ricercando degli escamotage per sorprendere, la cosa migliore da fare per migliorare e per permettere all' altro di studiare è portare la tecnica con assoluta sincerità.

Tuesday, September 06, 2011

COMBATTERE



Combattere, cosa significa questa parola?
Per noi marzialisti spesso è una sorta di illusione, pensiamo di saper combattere perchè abbiamo un alto grado, qualche riconoscimento, riusciamo a mettere energia in un kata o nella migliore delle ipotesi ce la caviamo con lo sparring...
E allora ci sentiamo di essere dei 'Fighter' come si usa dire adesso nel gergo..

Poi arriva la vita, l'unico avversario in grado di metterti alla prova sul serio, arriva una malattia grave o più semplicemente (il mio caso) arrivano 75 giorni di attesa prima di una raccomandata con ricevuta di ritorno che comunicherà che siete stati licenziati per un non ben precisato stato di crisi o ridimensionamento aziendale.

In 24 ore, tempo necessario per renderti conto di cosa sta accadendo senti tutte le tue certezze crollare, come un pavimento che si sbriciola sotto ai tuoi piedi...vedi i tuoi progetti che avevi pianificato da tempo dissolversi come una bolla di sapone che sfuma i colori iridescenti e sparisce di botto...poi arriva la fase della consapevolezza, del sentire te stesso e del guardarti con occhi nuovi, disillusi, è come se improvvisamente fossi maturato di 10 anni.

Credo che se riuscirò a fare tesoro di questa esperienza la mia pratica ne gioverà parecchio, dobbiamo sempre tenere a mente che non esistono certezze e nella vita c'è insito il cambiamento, a noi spetta allenarci per cambiare forma come l'acqua che si adatta ad un recipiente.